Search Generative Experience: l’Ultima Evoluzione di Google

22 Febbraio 2024
Search Generative Experience: illustrazione ragazzo che cerca info su SGE

 Google non smette di stupire e stupirci!

Abbiamo iniziato il 2024 da pochissimo ed è già il momento di parlare degli aggiornamenti che Google ha in serbo per noi per questo nuovo anno. A dirla tutta, si parla di questo aggiornamento già dallo scorso anno, ma in Made In Magic, Web Agency Milano, abbiamo voluto attendere un po’ di tempo prima di parlarne, con la speranza di ottenere informazioni più succose.

Ma andiamo per gradi. Ormai sappiamo tutti benissimo che Google, Big G. come lo chiamano in molti, o Mr. Big come lo chiamerebbero le fan di “Sex and the City”, non riesce proprio a stare fermo. Questo 2024 si preannuncia essere denso di aggiornamenti e tendenze che andranno ad influire sia sul nostro lavoro sia nel modo in cui effettuiamo le ricerche online.

Stiamo parlando di:

  • Voice search;
  • Ricerche senza click;
  • Answer Engine Optimization;
  • SEO Video;
  • Search Generative Experience.

Tutti aspetti molto importanti, ma oggi vogliamo soffermarci sull’ultimo punto, ovvero la Search Generative Experience, SGE per gli amici.

SGE: di cosa stiamo parlando?

Search Generative Experience: mani che tengono le lettere s g ePer capire bene cosa sia la Search Generative Experience dobbiamo fare un piccolo passo indietro, a quando Microsoft annunciò l’integrazione di ChatGPT al suo motore di ricerca Bing: l’IA generativa collabora con il motore di ricerca per fornire le risposte ricercate dagli utenti.

Google ovviamente non è rimasto a guardare e dopo aver dato alla luce Bard, evolutosi poi in Gemini, ha deciso di procedere con un’integrazione simile, ma molto più elaborata, una vera e propria evoluzione del motore di ricerca, creando qualcosa di completamente nuovo e diverso. Questa è la nostra Search Generative Experience.

Ma c’è di più: questa evoluzione non è in forma embrionale, ma è già in fase beta test negli Stati Uniti! Questo vuol dire che se tutto va bene, molto presto avremo questa novità anche in Europa e in Italia.

Ma esattamente, cosa cambierebbe nelle nostre ricerche? Immagina di fare una ricerca su come fare una torta di mele. Normalmente ti uscirebbero una serie di siti web nei quali puoi trovare numerose ricette per fare la torta, spetterà poi a te decidere quale sito aprire. Con l’inserimento di SGE a quella semplice richiesta si genera una risposta creata dall’IA pescando da più fonti considerate attendibili: esattamente come farebbero Gemini o ChatGPT.

La risposta viene generata in un box dedicato e di colore diverso che avrà una dimensione variabile a seconda del tipo di risposta fornita. In questo box, oltre alla risposta generata dall’IA, troveremo anche collegamenti e riferimenti a risorse aggiuntive che vanno a integrare la risposta dell’IA. La risposta alla query di ricerca è altamente personalizzata e oltre al testo può includere video e immagini.

SGE e Google Gemini sono la stessa cosa?

Search Generative Experience: lente d'ingrandimento su una tastieraQuesta è una domanda che potrebbe sorgere spontanea, soprattutto se si corresse l’errore di credere che Google Gemini viene integrato nelle ricerche di Google. Come detto in precedenza, Google ha preso spunto da quanto fatto da Microsoft, ma ha poi seguito una strada completamente diversa. Non si è limitato a integrare un modello di linguaggio (LLM) come Gemini, ma ha creato qualcosa di completamente nuovo.

Gemini è un LLM, cioè un modello linguistico di grandi dimensioni (Large Language Model) che si basa su un dataset enorme di dati che egli stesso utilizza per generare risposte personalizzate. Gemini è stato creato per tradurre, creare dei testi originali, contenuti creativi e fornire informazioni prendendo spunto da un grandissimo numero di fonti testuali. La SGE, invece, è stata pensata per aiutare e rendere più semplice la ricerca su Google.

Analizziamo le differenze tra SGE e Gemini:

  • Scopo: la SGE punta solo sulla ricerca e comprende alla perfezione le query di ricerca, Gemini invece è allenato sul linguaggio naturale e sull’offrire testi di facile lettura e scorrevoli;
  • Fonti: mentre Gemini si basa solo sui testi, la SGE non si pone limiti e considera anche fonti come video e immagini, fornendo così risposte ricche di informazioni;
  • Nascita: ammettiamolo, Gemini è ormai un adolescente disponibile in quasi 200 Paesi, mentre la Search Generative Experience deve ancora fare la sua comparsa ufficiale (ricordiamo che è in fase di test);
  • Lingua: Gemini è disponibile in tante lingue, mentre la SGE, al momento, è disponibile solo in inglese. Google sta ovviamente lavorando anche in questo campo, ma non sappiamo ancora quando saranno disponibili altre lingue;
  • Disponibilità: Gemini è sempre operativo, ma lo è anche SGE? SGE non è presente sempre per tutte le query, ma dobbiamo anche considerare che è ancora in test e che, quindi, le cose potrebbero cambiare molto da qui a quando verrà ufficialmente rilasciato.

Query with and without SGE

Ad oggi solo alcune precise richieste o query di ricerca fanno attivare la SGE, per la precisione:

  • Query sui fatti: domande semplici relative argomenti ben precisi come, per esempio, storia, geografia, scienze, grammatica e tanto altro. In questo caso si chiedono informazioni su fatti;
  • Query shopping: richieste relative prodotti, recensioni, prezzi, ottenendo anche riferimenti a negozi e rivenditori;
  • Query di significato: quando si chiede il significato di una parola o frase;
  • Query “come fare”: il classico “how to” che almeno una volta tutti abbiamo cercato su Google. Come fare un viaggio, una torta, una foto e via dicendo;
  • Query su confronti: mettere a confronto prodotti, servizi, idee, offerte e tanto altro.

Alcune query che non fanno comparire il box SGE sono quelle relative gli argomenti sensibili e tutti quei settori che potrebbero avere ripercussioni su importanti aspetti della vita degli utenti, per esempio l’ambito sanitario e quello economico.

Google continua quindi a mostrare grande attenzione per gli argomenti sensibili e per la qualità della vita delle persone, mettendo questi aspetti al primo posto anche a discapito della Search Generative Experience.

SGE e SEO: cambierà qualcosa?

Search Generative Experience: ragazza che sale sulle scale con barra di ricerca sullo sfondoQuando la SGE verrà rilasciata a tutti, impatterà sul modo di fare SEO? Dovremo cambiare qualcosa? Da quello che ci è dato sapere, non ci saranno ripercussioni sulla SEO, o meglio non dovremo stravolgere il nostro lavoro.

Semplicemente si renderà ancora più importante possedere un sito web ottimizzato SEO, aggiornato, autorevole, con esperienza e degno di nota. Questi infatti saranno i siti web che avranno l’onore di essere inseriti nel box SGE e che, quasi sicuramente, saranno preferiti ad altri.

Piccola nota conclusiva. Il box SGE avrà dimensioni variabili e, a seconda del risultato generato e dell’argomento, potrebbe andare a coprire gran parte, se non tutta, la prima pagina della SERP. Cosa vuol dire questo? Che sempre più utenti punteranno a visitare le fonti indicate nel box e a tralasciare tutte le altre. Il box SGE potrebbe trasformarsi in una selezione della prima pagina della SERP, come se si premiassero i siti migliori tra i migliori!

Ma non tutto è perduto, perché sembra che i siti che stazionano in top 10 vengano presi in considerazione per il box SGE e che siano proprio loro a comporlo e farlo attivare. Ma se non sei in top 10? Beh, a questo ci pensiamo noi di Made In Magic, SEO Agency Milano!

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